Li hai fatti i propositi per il nuovo anno? Io sì. Si chiamano crescita personale, crescita professionale e mindfulness. In questo articolo ti parlerò solo di uno di questi spiegandoti la mindfulness cos’è e come può tornare utile praticarla per ritrovare il benessere.
In cosa consiste la Mindfulness?
Se ne sente parlare tanto, ma non tutti sanno bene di cosa si tratta. Spesso viene associata a discipline come lo yoga o la meditazione o a qualche pratica spirituale strana seduti tra incensi dai profumi intensi e mantra.
Beh se credi anche tu che si tratti di questo, leggendo le prossime righe capirai che non è così. Sto infatti per spiegarti cos’è la mindfulness e in cosa consiste veramente, senza più ricorerre a fantasiose supposizioni per sentito dire.
La mindfulness ha origini antiche che affondano le proprie radici nel Buddismo, ma si distacca nettamente da questo perché si tratta di una disciplina del tutto laica. Da quando è stata introdotta più di 40 anni fa in Occidente, grazie a Jon Kabat-Zinn, ha impostazione scientifica e non religiosa.
Lo scopo della mindfulness non è rilassare la mente e il corpo. Queste sono le conseguenze della pratica!
Attraverso l’esercizio costante della mindfulness si ottengono tanti benefici che permettono di ritrovare il benessere psicofisico smarrito.
Eccone alcuni:
- I pensieri trovano pace e si è più concentrati;
- Il corpo non è più soggetto costantemente a tensioni muscolari;
- L’ansia diminuisce o diventa gestibile (grazie a qualche tecnica ad hoc);
- Lo stress si affievolisce fino a non condizionare più le nostre giornate;
- L’autostima aumenta.
La mindfulness riporta la nostra attenzione al qui ed ora, al momento presente, all’attimo preciso che stiamo vivendo, in piena consapevolezza e senza essere condizionati dal giudizio.
Non ci credi o la curiosità è forte in questo momento?
Prova a staccare gli occhi da questo testo e a guardarti attorno. Osserva la stanza in cui ti trovi, gli oggetti contentenuti, poi ascolta i rumori che senti e infine prova ad avvertire se nell’aria senti un profumo particolare…
Ecco hai appena sperimentato la mindfulness.
Ovviamente il discorso è più complesso e lo approfondiremo nel corso del tempo. Intanto voglio spiegarti come si pratica perché anche qui, secondo me, avrai delle sorprese interessanti!
Come si pratica la Mindfulness
Il bello della minfulness è che si può praticare ovunque e in ogni momento. Sì, proprio così. Se pensavi servisse per forza un tappetino su cui distendersi o rimanere seduti per ore nella posizione del loto, anche in questo caso stai per scoprire che non è così.
La mindfulness si pratica in modo formale o informale. Cosa significa?
Per la pratica formale è necessario dedicare appositamente del tempo (10 o 20 minuti possono bastare all’inzio), preferibilmente in un luogo tranquillo dove nessuno può venire a disturbati (si può rimanere seduti su una sedia o se si preferisce a terra, con il supporto di un cuscino per tenere la schiena dritta). Inizialmente puoi seguire una pratica guidata, magari tramite traccia audio, poi in un secondo momento puoi sperimentare qualche meditazione appresa durante un corso di mindfulness o che hai letto in un libro dedicato a questo tema.
E per la pratica informale cosa serve? Nulla. Non è necessario trovare un luogo e un tempo dedicato. Si può infatti eseguire mentre siamo in fila alla cassa del supermercato oppure mentre ci laviamo i denti.
Te lo immaginavi possibile?
Nella pratica formale la mindfulness può assomigliare alla meditazione perché effettivamente non è così diversa sotto certi aspetti. Posso anzi dirti che meditazione e mindfulness spesso si incontrano e sostengono a vicenda. Quindi, ti starai chiedendo se sono la stessa cosa… No e ora ti dico perché.
Qual’è la differenza tra mindfulness e meditazione?
La differenza tra mindfulness e meditazione è semplice.
La mindfulness è la presenza nel qui ed ora e comprende tutto il corpo, il respiro, le sensazioni, i rumori, gli odori.
La meditazione invece prevede una pratica formale che si focalizza su un elemento in particolare, ad esempio il respiro, lasciando fuori tutto il mondo esterno.
Entrambe sono molto efficaci e valide per ritrovare il benessere, ma pur presentano delle similutudini nella pratica di tipo formale, hanno finalità diverse.
Questa è solo una breve introduzione di un argomento complesso quanto affascinante. Abbiamo visto la mindfulness cos’è e in cosa consiste la sua pratica. Io mi sono avvicinata alla mindfulness quando, non soddisfatta della semplice meditazione, cercavo qualcosa di più utile per sconfiggere stati di ansia e la testa piena di pensieri. La costanza ha portato a dei risulatati e poi al desiderio di essere utile a tante altre persone perché possano anche loro trarre beneficio dalla mindfulness proprio come è successo a me. Per questo ho preso la decisione, un paio di mesi fa, di intraprendere il percorso per diventare facilitatrice mindfulness. Quante cose sto scoprendo!
Se ti ho incuriosito, continua a seguire il mio blog! Ho dimenticato una cosa importante… La pratica della mindfulness va bene per tutti: dagli 0 ai 120 anni!!
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